Incontriamo Przemek Witkowski

Przemek è un giornalista, un ricercatore e docente universitario e anche un poeta. Da oltre dieci anni svolge delle ricerche sui gruppi e sui movimenti estremisti di destra. Si occupa anche della ricerca delle connessioni esistenti tra le varie ideologie e la cultura pop, concentrandosi in particolar modo sulla propaganda politica e sulle questioni legate alle minoranze etniche e religiose. È stato coinvolto nella ricerca sulla radicalizzazione e l’estremismo violento in Polonia, poiché ritenuto in possesso delle opportune capacità di ricerca, avendo conseguito un dottorato di ricerca in scienze politiche. Inoltre, Przemek è interessato alla psicologia, alla cultura e alla fantasia, più precisamente alle fantasie che le persone producono su se stessi e sui gruppi a cui appartengono.
Il momento rivelatorio
Quando Przemek aveva circa 12-13 anni, nel suo quartiere di Breslavia c’era un giovane naziskin che bullizzava regoalrmente dei bambini del vicinato. Li minacciava e li intimidiva, era proprio un ragazzo odioso. Przemek si è sempre chiesto perché quel ragazzo si comportasse in quel modo, che cosa ci fosse dietro quel comportamento. È così che iniziò ad approfondire la questione e si è interessato alla radicalizzazione e alll’estremismo.
Essendosi interessato maggiormente a questi fenomeni, cominciò a credere che ciò che risultava essere più dannoso per i gruppi di estremisti era l’esposizione delle loro le fonti di finanziamento e dei loro rapporti e collegamenti in Polonia e all’estero. Così decise di impiegare le sue capacità di ricercatore a tale scopo.
La prima vittoria
La prima volta che ha pensato che la propria ricerca aveva senso, quando ha portato alla luce qualcosa che nessun altro aveva mai dimostrato prima, ovvero quando scrisse il suo articolo sulla Rinascita Nazionale della Polonia (NOP), il partito che aveva terrorizzato la sua città natale, Breslavia. Przemek ricorda che dopo una delle loro manifestazioni, alcuni dei loro attivisti attaccarono uno spazio occupato e picchiarono un ragazzo che viveva lì. Ha poi iniziato a fare delle ricerche su di loro e così scoprì che la loro vera storia era diverso da quella che veniva raccontata. Attraverso il suo articolo è riuscito a compromettere la loro immagine agli occhi dei loro sostenitori. Inoltre, crede di avere contribuito alla fine del partito. Un caso simile si verificò con la pubblicazione di un altro articolo che trattava di un altro gruppo estremista di destra e della loro rivista online. Przemek sostiene che se la gente leggesse quello che gli estremisti scrivono nelle loro riviste, sarebbe più facile per loro individuarli, perché scrivono apertamente delle loro credenze e dei piani.
Gli incidenti di percorso
Ciò che porta al fallimento le azioni delle persone volte a prevenire o contrastare le manifestazioni di estremismo è la loro mancanza di conoscenza. Spesso confondono i concetti e le definizioni. Non sanno con chi hanno a che fare, chi sono le persone che cercano di fermare, come questi gruppi di estremisti vengono finanziati, che tipo di rapporti e reti questi abbiano. Le persone agiscono in base alle proprie emozioni, senza disporre di conoscenze adeguate e accurate.
Meccanismi di adattamento
Per rilassarsi e dimenticarsi un po ‘di tutto ciò che incontra quotidianamente, cerca di spendere un sacco di tempo immerso nella natura e praticando dello sport.
L'estremismo spiegato ad un bambino di 5 anni
Un estremista è una persona che fa del male ad altre persone per ciò che sono, ovvero caratteristiche e aspetti che spesso non possono cambiare. Un estremista fa del male a delle persone che non arrecano alcun danno a nessuno.
L'estremismo a spiegato a parenti e amici
Przemek affronta, previene e contrasta la radicalizzazione e l’estremismo violento – in particolare la violenza di matrice politica. Per lui gli estremisti sono persone che pensano di essere in possesso di una certa verità assoluta e che in base a tale consapevolezza credono di potere costringere le altre persone ad assumere certi comportamenti o a vietarne loro di altri attraverso l’uso della violenza, la quale non è mai legittimata dal processo decisionale di stampo democratico. Lui disprezza la visione del mondo che gli estremisti di destra tentano di imporre sulle altre persone. Le credenze degli estremisti sono dannose per molte persone, limitandone la loro libertà di pensiero. Pertanto lui intende agire per il bene delle persone che provengono da un paese diverso o appartengono a un gruppo etnico diverso, che hanno una religione diversa o un’altro orientamento sessuale rispetto a quello eterosessuale, cercando di farli sentire più sicuri, per impedire loro di diventare possibili vittime di violenza, in particolare della violenza estremista che ha recentemente sperimentato su se stesso.
Suggerimenti per gli attivisti indecisi
Coloro che vogliono essere coinvolti in attività tese ad affrontare la radicalizzazione e l’estremismo violento dovrebbe cercare di unirsi a gruppi, organizzazioni e iniziative informali che si occupano di prevenzione e di lotta alla radicalizzazione. Dovrebbero apprendere gli uni dagli altri, formare una rete di consulenza e coordinare le proprie azioni, incoraggiando gli altri a seguirli. Ad esempio, si potrebbero svolgere semplici azioni della società civile come ad esempio firmare e distribuire petizioni o inviare dei messaggi di posta elettronica per vietare agli estremisti di accedere alle università o alle scuole con i loro laboratori, conferenze e altri eventi. In ogni caso, una tale azione perchè risulti efficace richiederebbe una certa quantità di conoscenza sull’argomento, oltre che il coordinamento e la cooperazione con altre persone che la pensano in modo analogo a voi.
Risposte opportune in situazioni scomode
Per ragioni di sicurezza, lui non va o si avvicina alle manifestazioni estremiste. Egli non si reca nei luoghi in cui sa di potere incontrare degli estremisti. Ha anche ricevuto l’aiuto da parte di gruppi anti-fascisti e individui appartenenti a cerchie vicine alle forze dell’ordine. Paradossalmente, più egli richiama l’attenzione sulla radicalizzazione e sui gruppi estremisti violenti, ricorrendo ad esempio ai mezzi di comunicazione, più è al sicuro, perché questi individui non aggredirebbero mai un personaggio pubblico così visibile – altrimenti i mezzi di comunciazione diffonderebbero rapidamente la notizia.
Sfida l'attivista che è dentro di te
Fate le vostre ricerche. Non agite sulla base delle vostre emozioni, fate uso delle vostre conoscenze. Una buona ricerca richiede tempo. Aiuta anche ad avere una buona memoria per ricordare i nomi, perché gli attivisti estremisti spesso continuano a rimanere attivi all’interno del movimento per molti anni.
Nel condurre una ricerca, lui inizierebbe dalle pubblicazioni generali, spesso scritte dagli estremisti di destra stessi. Poi li dividerebbe in correnti / movimenti e cercarebbe dei materiali per ogni movimento / ambiente, analizzando i nomi che si ripetono più frequentemente. Lui possiede un catalogo contenente questi materiali, ricavati attraverso le ricerche nella Biblioteca Nazionale, la quale offre un sacco di riviste e presso l’Istituto della Memoria Nazionale (IPN), dove ci sono un sacco di materiali a partire dal 1980, periodo in cui tutti questi movimenti estremisti in Polonia hanno cominciato a formarsi. Egli utilizza anche il sito web academia.pl per la ricerca di pubblicazioni scientifiche, spesso scritti e pubblicati dagli attivisti di destra stessi, i quali vanno molto fieri della loro attività scientifica. Egli ricorre anche a degli informatori, di solito ex membri dei gruppi di estremisti. Grazie a loro e ai materiali raccolti negli archivi o tramite pubblicazioni scientifiche, egli cerca di mostrare come queste persone siano interconnesse, come insieme formino una rete e come questa rete copra gran parte della Polonia.