Incontriamo Lucian Dunăreanu

Lucian Dunăreanu ha iniziato a impegnarsi nell’attivismo nel 2002. A quel tempo a Cluj, sua città natale, non c’erano organizzazioni che si battevano per la difesa dei diritti della comunità LGBT. Ha dovuto iniziare tutto da zero, cercando di trovare soluzioni ad ogni sorta di problema, partendo dalla mancanza di fiducia all’interno della comunità LGBT, fino a dovere affrontare una forte resistenza al cambiamento originatasi in seno alle autorità locali.
17 anni dopo, il gruppo inizialmente informale di attivisti LGBT organizzato da Lucian si è trasformato in una solida organizzazione. Ha organizzato tre edizioni del Pride di Cluj (l’ultima delle quali ha ottenuto la partecipazione di oltre 3500 persone), quattordici edizioni del Gay Movie Night Festival e decine di progetti e campagne miranti a rendere Cluj una città più aperta ai diritti della comunità LGBT.
Il momento rivelatorio
Per Lucian la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata venire violentemente rifiutato dalla sua famiglia dopo che questa venne informata del suo orientamento sessuale dal suo compagno di allora, il quale lo ricattava. Ci sono voluti molti anni prima che la sua famiglia riprendesse i rapporti con lui.
La prima vittoria
Da quel momento in poi è stato tutto molto difficile per Lucian, tuttavia, l’anno scorso, in occasione della terza edizione del Pride di Cluj, è salito sul palco e ha detto di fronte a più di tremila persone quello che ha detto molte volte in passato nel corso delle varie riunioni della comunità LGBT:’ SIAMO QUI’. Quel momento, vedendo tutte quelle persone orgogliose del loro orientamento sessuale, senza alcuna paura di mostrare la propria diversità insieme a una folla di sostenitori della comunità LGBT, tra cui anche parenti venuti a sostenere i propri cari LGBT, ha rappresentato l’evento più emozionante della sua carriera da attivista. Non si è mai sentito più orgoglioso di quella volta.
Gli incidenti di percorso
Non è stato un percorso semplice, comportando l’esposizione a decine di scherzi di cattivo gusto e la presentazione di 25 richieste ufficiali prima di ottenere l’autorizzazione ad organizzare il Pride di Cluj. Con perseveranza, ha superato tutti questi ostacoli. Ma l’esporsi a questo punto ha avuto un costo: vorrebbe crearsi una famiglia tutta sua, ma le persone hanno paura di mostrarsi in sua compagnia non sentendosi ancora pronte a dichiararsi apertamente al mondo.
Meccanismi di adattamento
Quando si sente stressato, Lucian ripensa a tutti i risultati che ha contribuito a raggiungere e ai progressi che oggi osserva nel mondo. Questo è ciò che lo aiuta ad andare avanti e a portare avanti la lotta per i diritti della comunità LGBT.
L'estremismo spiegato ad un bambino di 5 anni
Lucian è convinto che chi vuole opporsi alla discriminazione ha bisogno di comprendere prima le esigenze delle persone che vengono discriminate. Soltanto allora si sarà in grado di fare sentire chi descrimina come chi viene discriminato. Ma è necessario nutrire una vera e prorpia passione e restare sempre fedeli a se stessi e non aspettarsi risultati rapidi. L’importante è perseverare.
Suggerimenti per gli attivisti indecisi
Lucian è convinto che chi vuole opporsi alla discriminazione ha bisogno di comprendere prima le esigenze delle persone che vengono discriminate. Soltanto allora si sarà in grado di fare sentire chi descrimina come chi viene discriminato. Ma è necessario nutrire una vera e prorpia passione e restare sempre fedeli a se stessi e non aspettarsi risultati rapidi. L’importante è perseverare.
Risposte opportune in situazioni scomode
Lucian ritiene che affrontare direttamente le idee di un estremista non sia una strategia efficace. Questo comporterebbe solo l’ulteriore radicalizzazione di quella persona. La soluzione migliore sarebbe quella di cercare di riformulare la discussione. Si ricorda il caso di uno dei suoi amici: dopo aver scoperto che era omossessuale, i suoi genitori lo costrinsero a non uscire di casa e pregarono affinché Dio lo guarisse. L’amico chiese di vedere uno psicologo e i suoi genitori furono d’accordo. Alla fine, lo psicologo chiese di parlare con i genitori e li convinse ad accettarlo così per come era.