Conosci Jacek Purski

Jacek è uno scienziato politico, attivista ed educatore. Nel 2016 ha fondato l`Istituto di Sicurezza Sociale (IBS) e nel 2017 è entrato a far parte dell’Organizzazione Internazionale degli Innovatori Sociali ASHOKA. Ha progettato e realizzato numerosi seminari di formazione per le forze di polizia, insegnanti e funzionari del governo locale. Partecipa regolarmente alle riunioni dei gruppi di lavoro del Radicalisation Awareness Network (RAN), presso la Commissione Europea, ed è membro del Pool di Esperti di RAN. È, di fatto, un esperto di radicallizazione.
Il momento rivelatorio
Jacek è cresciuto in un quartiere di Varsavia segnato da episodi di violenza neofascista a sfondo razziale. C’era infatti un gruppo organizzato di skinhead che picchiava persone per le strade e scriveva graffiti neofascisti sui muri. Ciò ha avuto un enorme impatto su di lui siccome sentiva che non era come queste persone. Sentiva che quello che stavano facendo era sbagliato e doveva essere contrastato.Al momento di fare uno stage durante gli studi in giornalismo, non voleva lavorare con una normale emittente (TV, ecc), ma impegnarsi con un’organizzazione della società civile ed è così che ha iniziato il suo percorso con L’Associazione ‘Never Again’. Ha lavorato li per 15 anni, co-creando diversi progetti e campagne sociali; è stato responsabile per la cooperazione con i volontari in varie occasioni, anche durante il campionato di calcio 2012 Europeo UEFA in Polonia e Ucraina. Ha poi iniziato a cooperare più strettamente con RAN (European Commision) ed è diventato più interessato al tema della radicalizzazione.
La motivazione principale di Jacek è quello di prevenire e contrastare il male che ha visto nelle strade. Si sente che il problema della radicalizzazione ha a che vedere con tutti noi, colpendo la nostra sicurezza, mentre i media e lo Stato polacco non stanno affrontando la questione correttamente.
La prima vittoria
Quando pensa alle vittorie che hanno segnato il suo percorso, ricorda il primo articolo che ha scritto per ‘Never Again’ . Inoltre, il Campionato Europeo di calcio 2012 è stato un grande ed importante evento perché ha introdotto il tema della prevenzione e della lotta al razzismo e l’odio nel dibattito pubblico in Polonia. Si ricorda anche la prima volta che è apparso sul palco del Festival Musicale Bus-stop Woodstock in Polonia con un messaggio anti-razzista. Naturalmente, la creazione dell’Istituto di Sicurezza Sociale (IBS) è stato anche un grande momento, nel contribuire a cambiare la narrativa e l’approccio alla radicalizzazione. Ma tutto sommato, quando pensa al suo più grande successo, si concentra sul fatto che dopo più di 20 anni sta ancora lavorando e facendo quello che fa.
Gli ostacoli nel cammino
A IBS, sono stati attaccati più volte per il loro impegno anti-radicalizzazione. Molte persone potrebbero vederlo come un fallimento, ma lui è dell’ides che invece hanno trasformato questi episodi in unsuccesso, siccome hanno sempre preso tenuto la situazione in pugno. Lavorare contro la radicalizzazione è certamente stressante. Il livello di responsabilità collegata a dirigere un’organizzazione che lavora con questioni come la radicalizzazione e l’estremismo violento è molto alto. Egli ritiene che lo stress sia una parte integrante di questo lavoro e che chi vuole lavorare in quest’ambito abbia bisogno di imparare a gestirlo. Egli cerca sempre di trovare modi per divertirsi, rilassarsi e allontanarsi un po’ dalle incombenze quotidiane. Ama cucinare e farsi coinvolgere in alcune attività legate alla produzione musicale.
Strategie per adattarsi
Con tutto lo stress che comporta, pensare a quello che lui e i suoi compagni attivisti stanno facendo è importante ed utile. Infatti, non sono molte le persone che sono competenti in materia di lotta contro l’estremismo e la radicalizzazione in Polonia. Jacek crede che il loro lavoro sia davvero necessario, perché ha un impatto diretto sulla sicurezza dei cittadini Polacchi. Questa è la sua più grande motivazione – “Mi importa la sicurezza degli altri, è semplice”. Egli è ugualmente motivato dalle persone con cui lavora e tutti coloro che incontra professionalmente. Se non fosse stato per queste persone, non avrebbe potuto fare tutto ciò che sta facendo. Non si può fare molto da soli.
L'estremismo spiegato ad un bambino di 5 anni
Se dovesse spiegare ad un bambino di 5 anni quello che fa, direbbe che ci sono persone malvage nel mondo che vogliono minacciare la nostra sicurezza quotidiana. Molto spesso le persone sono portate a dare risposte troppo semplici a domande complesse e arrivano a darsi una spiegazione molto semplificata di tutto cio che le circonda. A volte sono anche influenzate da altre persone che semplicemente le ingannano. “Stiamo cercando di fermare queste persone cattive, stiamo facendo del nostro meglio in modo che il loro comportamento malvagio non sia dominante e perche tutti si sentano più sicuri nella loro vita quotidiana. Mi piace pensare che contrastare la radicalizzazione e l’estremismo violento significhi combattere il male.”
L'estremismo spiegato a parenti ed amici
Anche se può essere ridotto ad una semplice contrapposizione fra bene vs male, Jacek è consapevole di quanto sia complesso, lungo e sfaccettato il processo di radicalizzazione e vuole portare tutti a conoscenza di questo. La radicalizzazione è un processo in cui un individuo o un gruppo di individui è spinto verso il terrorismo, l’utilizzo di una retorica e narrazioni ideologiche violente e il ricorso all’uso della violenza stessa. In questo modo, le persone si radicalizzano nelle loro opinioni ed azioni. Questo processo ha molti aspetti importanti, sia in termini di fenomeno stesso, sia per quato riguarda la sua prevenzione e contrasto. Ad esempio, egli ritiene che quando si parla di radicalizzazione si debba prendere in considerazione quanto segue, a parte gli atti di terrore e discorsi di odio: reclutamento online e offline, notizie false e propaganda, manipolazione, simboli e abbigliamento, cultura pop, le prigioni e stadi di calcio come luoghi di reclutamento ecc. Mentre si pensa alla prevenzione e alla lotta contro l’estremismo, bisogna includere, tra gli altri attori e aspetti: la polizia, l’ufficio del procuratore, i governi locali, operatori sociali e di strada, carceri, l’educazione e la prevenzione, ecc. Concentrarsi su un solo approccio alla radicalizzazione porta il rischio di limitare il nostro pensiero su un problema che invece é molto complesso.
Risposte adeguate a situazioni di disagio
Se qualcuno che risponde ad epidosi di radicalizzazione incontra ritorsioni, il consiglio di Jacek è quello di non avere paura e non mollare, ma invece provare diverse soluzioni e approcci.
1. Sii coraggioso! Il coraggio è la chiave.
2. Sii coerente in quello che fai come parte del tuo impegno anti-radicalizzazione. Anche se le tue azioni non sono supportate da conoscenze esperte, ma sei coerente, conta sempre e puoi essere molto efficace.
3. Usa la comunicazione non violenta e le tue capacità di dialogo, ma ricorda di seguire la regola del ‘Nessun Palcoscenico’ – non ti far coinvolgere nel dibattito con persone che consapevolmente infrangono la legge e promuovono contenuti illegali (come contenuti razzisti or estremisti).
4. Cerca ed impara ulteriori informazioni sul processo di radicalizzazione e sulla natura dei gruppi estremisti che stai combattendo. Inoltre, fai riferimento alla legge quanto più possibile, utilizzandolo a tuo vantaggio soprattuto nell’assicurare la responsabilità alle persone che infrangono la legge.
5. Prova a trovare alleati nelle tue prossimità, nella tua comunità – persone che possono aiutarti come esperti o semplicemente altri esseri umani. Costruisci una vasta rete di sostegno di persone che la pensano allo stesso modo e incoraggia altre persone a unirsi a voi ed aiutarvi – in ogni fase della vostra azione o iniziativa.
Alcune riflessioni per attivisti indecisi
Quando si tratta di lotta contro la radicalizzazione, Jacek crede fortemente che la cosa più importante sia reagire a qualsiasi segno di radicalizzazione ed estremismo. Lui consiglierebbe alle Scuola Superiori di rispondere al propagarsi di discorsi d’odio su internet e di non permettere a nessuno di reclutare online per unirsi ad un gruppo estremista, e di stare all’erta per qualsiasi tipo di propaganda estremista on-line e narrazioni violente. Le Scuole potrebbero anche organizzare campagne o azioni a scuola o nella comunità per portare attenzione e discutere la questione della radicalizzazione. Ad un insegnante Jacek direbbe che è importante prestare attenzione ad eventuali simboli estremisti o indumenti a scuola, e a come gli studenti di esprimono. Gli insegnanti potrebbero anche spiegare le minacce e conseguenze legate ai regimi totalitari, o le problematiche legate alle Fake News e ai meccanismi di propaganda.